Controversa legge sulla propaganda omosessuale
Spirale di pazzia omofoba in Russia

The Sims 4. Controversa legge approvata da Vladimir Putin nel 2013. Punisce con multe e persino con la reclusione la “pubblicità (inesistente) di relazioni omosessuali” rivolta ai minori.

La notizia

Il profilo Twitter della Commmunity Sims annuncia: “La Russia classifica The Sims 4 come +18 in base alla Legge per la protezione dei minori dalla propaganda di relazioni sessuali non tradizionali’”. La legge è stata promulgata nel 2010 per proteggere i minori russi dalla pornografia e dalla violenza, ma l’emendamento approvato da Putin nel 2013 ha incluso anche il gore, il sesso esplicito e l’omosessualità nella stessa categoria.

Nei Sims, i giocatori possono assumere il controllo di un personaggio maschile o femminile e gestire la sua vita in tutti gli aspetti. Lavoro, svago, acquisti, progettazione di case e relazioni con altri personaggi, sia eterosessuali che omosessuali. Del resto questa non è la prima volta che la Russia pregiudica una compagnia per i suoi contenuti “A favore del mondo Gay”. L’aveva già Fatto con Netflix per esempio, indagata come possibile mezzo di diffusione della “Cultura gay.”

Ma non è solo in Russia che si sono verificati problemi legati ai videogiochi con “presenze omosessuali.”

Il caso Nintendo

Anche Nintendo non è esente da polemiche. A proposito del suo gioco Tomodachi ha dichiarato: “Le opzioni di relazione tra personaggi nel gioco rappresentano un mondo alternativo più che una simulazione della vita reale”. La polemica è nata dopo la scoperta di un errore nel gioco che permetteva ai personaggi dello stesso sesso di avere relazioni tra loro. Nintendo ha prontamente corretto questa vulnerabilità ma ha din nuovo giustificato l’impossibilità delle relazioni omosessuali nel gioco.

Nonostante la controversia ha promesso che nelle future versioni di Tomodachi saranno consentite anche le relazioni omosessuali.

Conclusione

È giusto che la Russia si preoccupi per l’integrità morale dei suoi cittadini. Ma è anche giusto che, nonostante i propri orientamenti sessuali, si rispettino anche i diritti di persone che hanno preso la propria decisione intorno alle proprie preferenze sessuali.

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