La resa dei conti tra Meta e l’Unione Europea sta per avvicinarsi. Già a febbraio si parlava della questione relativa al trasferimento dei dati degli utenti tra il vecchio continente e gli Stati Uniti.

Oggi, giovedì 7 luglio, è stata la CNIL irlandese (Commissione irlandese per la protezione dei dati) ad annunciare alle sue controparti europee di avere in programma di impedire a Meta di inviare dati personali attraverso l’Atlantico. Le altre organizzazioni europee hanno ora un mese per offrire il loro feedback su questo progetto.

Ipotesi irreale?

Da diversi anni Meta, ex Facebook, si batte con i legislatori europei per poter trasferire i dati personali degli utenti negli Stati Uniti e trattarli oltre l’Atlantico. Un’ottimizzazione aziendale che le consentirebbe di scavalcare la normativa sul trattamento dei dati in Europa, ritenuta più protettiva degli utenti rispetto agli Stati Uniti.

Pur dichiarando di non avere “alcuna volontà o intenzione di ritirarsi dall’Europa”, Meta ha sempre fatto pesare la questione. Tuttavia, va ricordato che il Vecchio Continente rappresenta quasi un quarto delle entrate del gruppo. Può Meta permettersi di rinunciare agli oltre 400 milioni di utenti attivi mensili su Facebook presenti in Europa? Difficile da pensare.

Come ricorda il sito Politico, le autorità europee e americane sono nel bel mezzo delle trattative per un nuovo accordo che autorizzerebbe questo tipo di cessione per le aziende. Tuttavia, si dice che i negoziati stiano rallentando e non dovrebbero concludersi almeno entro la fine dell’anno.

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