Poter contare su una versione mobile del proprio sito funzionale e graficamente accattivante è di fondamentale importanza al giorno d’oggi: una vera e propria necessità da cui non si può prescindere. Abbiamo chiesto una consulenza SEO  a Christian Cilli, esperto in search engine optimization e CEO di SEO Leader.

Perché oggi un sito non può fare a meno di una versione mobile accurata?

Perché gli utenti, molto semplicemente, vogliono essere liberi di decidere quale device impiegare quando navigano e si aspettano di ottenere la migliore esperienza possibile. D’altro canto, come noto, è in costante aumento la quota del traffico mobile, vale a dire il numero di utenti che per navigare non usano il pc desktop ma il tablet o lo smartphone; e ciò ha conseguenze anche dal punto di vista dei motori di ricerca. È per questo motivo che c’è bisogno dell’ottimizzazione mobile, il che vuol dire adattare alle piattaforme e alle dimensioni degli schermi dei device mobili il proprio sito, con riferimento sia al contenuto che al design.

Come fare?

Prima di tutto è necessario provvedere alla raccolta di dati: è sufficiente un’analisi del traffico per scoprire i gusti e le preferenze del pubblico. Tutto ciò che serve è Google Analytics affiancato da un tool come Hotjar, analizzando i dati si può capire anche se occorre realizzare e curare a una versione mobile del sito. La cosiddetta mobile optimization prevede di stabilire quale configurazione del sito dovrà essere usata. Ci si può considerare soddisfatti nel caso in cui i mark up e i contenuti della versione mobile del sito siano già uguali a quelli della versione desktop. Se così non fosse, invece, occorre individuare gli obiettivi più importanti che ci si propone di raggiungere, definendo non solo le risorse e il tempo che ci si può permettere di investire, ma anche che cosa ci si aspetta dai visitatori.

Cosa significa “essere responsive”?

Il cosiddetto responsive design è quello che garantisce agli utenti la massima coerenza in termini di fruizione del sito a prescindere dal dispositivo che si utilizza per navigare: ciò avviene perché il layout viene adattato alla dimensione della finestra. In generale, tutte le risorse vengono adattate alle dimensioni del display, mentre l’URL e il codice HTML restano uguali. Il design responsive offre diversi vantaggi: un sito di questo tipo può essere aggiornato con facilità e richiede una manutenzione molto semplice. Inoltre, non c’è bisogno di alcuna configurazione extra per i motori di ricerca. Una volta che un sito viene rifatto grazie all’implementazione del design responsive, esso potrà essere visualizzato da desktop o da mobile in modo impeccabile. Nulla vieta, comunque, di applicare il design responsive in maniera progressiva, magari iniziando con le pagine caratterizzate dalla quota di traffico mobile più elevata.

E invece il design dinamico in che cosa consiste?

Grazie al design dinamico è possibile avere una pagina che, in base al dispositivo si adatta di conseguenza. Si tratta di una soluzione molto comoda per coloro che potrebbero essere interessati a garantire esperienze differenti in base al tipo di attività, facendo vedere un contenuto ottimizzato o diverso per query di ricerca differenti. In altri termini, le versioni del sito possono essere differenti in caso di bisogno. Un vantaggio di questa soluzione sta nel fatto che non c’è bisogno di riprogettare del tutto il sito; tuttavia il mantenimento e soprattutto l’aggiornamento possono essere un po’ più impegnativi. Google, ad ogni modo, ha fornito delle linee guida relative all’implementazione della pubblicazione dinamica.

Può avere un senso prevedere un URL separato per la versione mobile?

Dipende, ogni situazione va singolarmente pesata e valutata. Se il sito ha già un buon posizionamento organico è meglio che l’effort per il redesign del nuovo sito faccia si che versione mobile e desktop rispondano al medesimo URL. Si rischia altrimenti di dover affrontare un investimento più alto in termini di SEO.

Certo, è una eventualità che non si può escludere: si tratta di dare vita a una pagina mobile friendly nuova su un URL differente. Con questo approccio, si può dare vita a una esperienza mobile più definita. È bene, però, prevedere una soluzione che consenta di passare da una versione all’altra, in quanto non sempre il rilevamento dello user agent è impeccabile.

Quanto sono importanti le performance nel posizionamento di un sito web?

Fondamentali, parlando di mobile SEO è un aspetto di carattere tecnico al quale dare la massima rilevanza. Lo scorso anno quando a Giugno 2021 è stato rilasciato Google Page Experience sono nati dei parametri chiamati “core web vitals”. Semplificando Google oltre alle metriche che già si conoscono usa per posizionamento di una pagina degli indicatori di esperienza, i Core Web Vitals. Tutte le persone e le aziende che hanno avuto da Giugno 2021 una perdita di posizionamento organico è opportuno che misurino le prestazioni dei propri siti web usando strumenti gratuiti come GT Metrix, Web page speed test o i tool ufficiali di Google e verificare la compliance a questi parametri. In definitiva per un buon posizionamento organico anche in ambito mobile oltre ai fattori di UX è necessario dare la dovuta importanza ai tempi di caricamento del sito web e delle singole pagina. Tempi di caricamento troppo elevati impattano sia come esperienza utente che anche lato posizionamento. Assume un ruolo fondamentale l’hosting provider scelto ed il corretto dimensionamento del server che ospita il sito web. Nel mio blog ci sono degli utili approfondimenti su questi aspetti.

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Christian Cilli si occupa di consulenza SEO e formazione nel settore del digital marketing. Attraverso https://www.seoleader.digital/ , è impegnato nello sviluppo di progetti finalizzati a un miglioramento della visibilità nel web delle aziende. Laureato in ingegneria informatica, lavora per valorizzare i marchi sulla base di strategie di marketing digitale che spaziano dal content marketing alle pubbliche relazioni digitali, passando per SEM e SEA. Cilli, inoltre, ha conseguito due master: uno in management dei sistemi informativi e uno in digital transformation. È anche innovation manager, impegnandosi per il cambiamento culturale.

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