Meta, fra un tentativo e un altro, si sta dando da fare per portare in vita il sogno del Metaverso. Anche se non tutti i progetti ce l’hanno fatta, oggi la compagnia di Zuckerberg ha mostrato diversi prototipi di prodotti del futuro: questa volta si tratta di visori per la realtà virtuale.

I visori di Zuckerberg

Il primo di questi prototipi è denominato “Butterscotch“: il suo obiettivo è quello di raggiungere una risoluzione pari 60 pixel per grado. In parole povere, l’obiettivo è quello di raggiungere una qualità dell’immagine tale da permettere agli occhi di distinguere anche i più minuti dettagli. Si tratterebbe di un grande traguardo, a cui nessuno degli headset attualmente in circolazione sono ancora arrivati.

Il secondo prototipo si chiama Half Dome, ed è stato sviluppato per risolvere un problema di prospettiva. I nostri occhi, infatti, sfocano una porzione di campo visivo quando si concentrano su un oggetto, effetto che fino ad ora non era mai stato replicato in realtà virtuale: l’immagine infatti rimaneva “piatta”. Ma ora questo è cambiato. Questo nuovo prototipo, infatti, utilizza una tecnologia di tracciamento dell’occhio per sfocare selettivamente parte dell’immagine e aumentare il senso di profondità.

Dopodiché c’è Starburst, il primo visore a supportare l’HDR con una luminosità davvero impressionante. Zuckerberg ha spiegato infatti come la maggior parte degli schermi non riesca a raggiungere una luminosità adeguata per rappresentare scene di vita reale. Starburst, invece, può arrivare fino ai 20.000 nit: 20 volte più luminoso dello schermo di uno smartphone.

Infine c’è Holocake 2: più che un prototipo, si tratta di un visore di realtà virtuale attualmente funzionante. Si tratta di un headset sottilissimo, che nel futuro potrebbe impiegare una lente olografica diminuendo ancora di più le proprie dimensioni.

Questi quattro prototipi non corrisponderanno a ulteriori prodotti finiti. Infatti sono due le linee in effettiva lavorazione: una è pensata per i consumatori, l’altra per i professionisti. Mancano ancora alcuni anni prima del loro lancio, ma per il momento possiamo quantomeno avere una previsione di ciò che ci aspetta.

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