Tra App di messaggistica istantanea, posta elettronica, social network e tanti altri strumenti ancora, oggi il telegramma non è certo la prima opzione a cui si pensa se se desidera inviare un messaggio a qualcuno.

Eppure, questo metodo di comunicazione dalle origini molto antiche continua ad essere a disposizione degli italiani, oltre che ad essere discretamente utilizzato.

D’altronde anche il telegramma ha saputo innovarsi nel corso dei decenni, e se si vuole inviarne uno oggi non bisogna certo telefonare ad un apposito servizio e dettare vocalmente il proprio messaggio, come era necessario fare, invece a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta.

Oggi un telegramma può essere inviato comodamente dal proprio smartphone con pochi semplici click, e in quest’articolo andremo a scoprire come.

Come inviare un telegramma da smartphone

Per inviare un telegramma comodamente dal proprio smartphone è sufficiente collegarsi a siti web che offrono, appunto, questo tipo di servizio.

Ivisura è uno dei più noti: questa società è specializzata nella fornitura di documenti di varia natura (visure catastali, planimetrie catastali, visure camerali, bilanci societari ecc.) e consente, tra le altre cose, di inviare un telegramma online in un modo particolarmente pratico ed intuitivo.

È sufficiente compilare l’apposito form con i propri dati, dunque con i dati del mittente, e con quelli del destinatario, e comporre il proprio messaggio nello stesso modo con cui si utilizza la posta elettronica o qualsiasi altro strumento digitale.

Quando il messaggio è completo e pronto per essere inviato, non bisogna fare altro che cliccare su “Procedi”, effettuando l’acquisto con un click: Ivisura si occuperà in modo del tutto autonomo sia della produzione del messaggio cartaceo che della relativa spedizione, esonerando il cliente da qualsiasi incombenza.

Oltre all’evidente comodità, questo modo di inviare telegrammi da smartphone (la procedura è eseguibile anche da computer o da altro dispositivo mobile) è ideale anche dal punto di vista della privacy, e ciò non è poco, dal momento che nei telegrammi tradizionali diverse persone avevano qualche imbarazzo nel dettare telefonicamente dei messaggi dal contenuto fortemente personale.

Uno strumento datato, ma ancora molto utilizzato in Italia

Come si diceva, il telegramma non è certo uno strumento di comunicazione di ultima generazione, anzi è decisamente datato: i primi, rudimentali telegrammi, infatti, sono stati inviati addirittura in pieno Ottocento.

Nonostante questo, tale strumento continua ad essere una realtà piuttosto solida nel nostro Paese: mentre in alcune nazioni è stato definitivamente abbandonato, in Italia non solo è attivo, ma anche utilizzato in maniera importante.

È emblematico, da questo punto di vista, il fatto che in un anno tutt’altro che lontano quale il 2018, Poste Italiane ha dichiarato di aver ricavato 38 milioni di euro dal solo servizio di invio di telegrammi.

Se ci si chiede perché uno strumento così datato continui a resistere tra una marea di efficienti strumenti digitali, non esiste una risposta univoca.

Sicuramente l’Italia è un Paese piuttosto tradizionalista, e questo può influire, senza trascurare che la popolazione italiana si compone in percentuali importanti di persone di età avanzata, dunque più legate all’utilizzo di strumenti tradizionali.

Al di là di questo, il telegramma è comunque un mezzo con caratteristiche uniche nel suo genere, uno strumento con cui si possono rivolgere delle comunicazioni contraddistinte da un certo livello di confidenza con il destinatario, ma allo stesso tempo molto discrete e formali.

Non bisogna inoltre trascurare che, in un contesto super digitale quale quello odierno, inviare un messaggio che possa essere conservato in modo cartaceo è senz’altro un qualcosa di molto più significativo.

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