Huawei, l’azienda cinese colpita da un embargo americano dal 2019, sta mostrando segnali di ripresa. Con il lancio del Mate 60 Pro, il marchio dimostra di essere ancora competitivo nonostante le sfide tecniche.

La caduta di Huawei

L’embargo americano contro Huawei è iniziato nel 2019, quando l’azienda è stata accusata dagli Stati Uniti di utilizzare le sue infrastrutture di telecomunicazioni, tra cui il 5G, per attività di spionaggio. Questo embargo ha reso difficile per le aziende americane collaborare con Huawei senza una licenza speciale. Inoltre, è diventato impossibile per qualsiasi azienda al mondo fornire componenti al produttore cinese che richiedono tecnologie americane.

Di conseguenza, gli smartphone Huawei hanno perso l’accesso ai servizi Google e al Play Store, e l’offerta è stata complicata, soprattutto per quanto riguarda i chip 5G. L’azienda ha dovuto ridimensionare le sue operazioni al di fuori della Cina.

Segni di ripresa

Tuttavia, nel 2023, Huawei sembra pronta alla controffensiva. L’azienda ha dichiarato di aver sostituito migliaia di componenti nelle sue catene di approvvigionamento per mitigare gli effetti dell’embargo americano. Inoltre, sembra aver creato una rete segreta di fabbriche per aggirare le sanzioni statunitensi.

Mate 60 Pro e 5G

Huawei ha lanciato il Mate 60 Pro in Cina, caratterizzato da un chip Kirin 9000S prodotto dalla Semiconductor International Manufacturing Corp. Questo modello segna il ritorno della compatibilità 5G per gli smartphone Huawei, dimostrando una notevole resilienza di fronte alle restrizioni imposte dagli Stati Uniti.

Novità in arrivo

Secondo fonti, Huawei prevede di lanciare uno smartphone di fascia media compatibile con il 5G nella gamma Nova, in Cina tra ottobre e novembre. Questo è un ulteriore segno della strategia di Huawei per superare l’embargo.

La filiale di Huawei, HiSilicon, specializzata nella produzione di chip, ha inviato nuovi chip destinati alle telecamere di sorveglianza, dimostrando una possibile rinascita nel mercato dei chip. Questi componenti sono più facili da produrre rispetto ai SoC per smartphone.

La vigilanza degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti stanno monitorando da vicino questa possibile ripresa di Huawei. L’uso del chip Kirin 9000S ha sollevato preoccupazioni e alcuni sostengono che non potrebbe essere stato prodotto senza l’impiego di tecnologia americana.

L’embargo contro Huawei va oltre le questioni commerciali ed è parte di una rivalità geopolitica più ampia tra Stati Uniti e Cina. Entrambi i Paesi cercano di indebolire l’avversario attraverso misure volte a colpire il progresso tecnologico, considerato un pericoloso veicolo per la produzione bellica.

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