A dicembre di quest’anno l’Sms compie trent’anni. Il 3 dicembre 1992, Neil Papworth,  un giovanissimo ingegnere Vodafone, inviò infatti il primo Sms della storia augurando “Happy Christmas” (Buon Natale) al suo collega e interlocutore. Secondo la leggenda fu però, Matti Makkonen, ingegnere Nokia scomparso diversi anni fa, a ipotizzare nel 1984,  in una pizzeria di Helsinki, l’invio di messaggi di testo insieme alla voce. Quello che conta è che 30 anni fa iniziava una rivoluzione nel modo di comunicare, un cambiamento epocale che avrebbe influenzato la cultura, gli usi e i costumi del resto del mondo. 

Neil Papworth, in foto, fu il primo uomo a inviare un Sms. Umano anche il messaggio: Buon Natale!

L’antenato di Twitter

Un altro evento importante per il mondo della comunicazione si verificò l’anno successivo quando l’ingegnere tedesco Friedham Hillebrand stabilì che il numero massimo di caratteri inviabili via Sms fossero 160. La lunghezza fu formulata dallo stesso Hillebrand che aveva stimato fosse quella necessaria per una risposta breve e coincisa. I 160 caratteri di testo viaggiavano sulla parte di banda GSM lasciata libera dal gestore per le sperimentazioni e avevano quindi un costo pari a zero.  E se vi è suonato un campanello in testa e avete pensato a Twitter avete ragione. Anche il popolare social network scelse inizialmente il limite di 140 caratteri per poter inviare i suoi cinguettii tramite rete cellulare.

Friedham Hillebrand, in foto, ideò invece per primo la lunghezza di 160 caratteri degli Sms

Una crescita esponenziale

La crescita degli Sms negli anni successivi fu esponenziale. Solo nel 2000 vennero inviati nel mondo 17 miliardi di SMS, diventati poi 500 miliardi nel 2004 e 4mila miliardi nel 2008. Nel 2011 per l’Agicom, solo In Italia, sono stati inviati 89 miliardi di Sms. A guadagnarci furono soprattutto i gestori che, a fronte di una spesa vicina al millesimo di euro, li vendevano a una cifra compresa tra i 5 e i 20 centesimi. Gli Sms hanno anche cambiato il modo di comunicare, per poi trasformarsi nel corso degli anni tramite la messaggistica istantanea grazie anche a emoticons e immagini (gli MMS non ebbero invece la stessa fortuna anche a causa dei costi proibitivi, oltre che per limiti tecnologici).

Il primo Sms della storia è recentemente andato all’asta come NFT e il ricavato devoluto in beneficenza

Che fine hanno fatto oggi gli SMS?

Anche se lontani dai fasti del passato gli Sms non sono del tutto scomparsi come si potrebbe pensare. Sempre meno utilizzati nelle comunicazioni con amici e familiari, gli SMS sono infatti molto in voga in ambito professionale. Grazie a tassi di lettura superiore al 93%, alla minore invasività della sfera privata rispetto alla messaggistica istantanea e all’assenza quasi totale di spam, gli Sms rappresentano oggi uno strumento impiegato dalle aziende e dalle organizzazioni per comunicare in modo rapido ed efficace. Assicurando la quasi certezza di apertura, infatti, sono spesso il canale preferito quando si tratta di inviare messaggi importanti di tipo transazionale

I dati della piattaforma Skebby

In base ai dati relativi agli ultimi dodici mesi forniti da www.skebby.it, la piattaforma che offre servizi professionali di mobile marketing & service, spiccano su tutti gli SMS per ricordare appuntamenti, che da soli rappresentano il 17,97% dei messaggi inviati. Molto utili per studi medici, banche, commercialisti, consulenti, organizzazioni e aziende di qualsiasi tipo, gli Sms di questa tipologia limitano drasticamente la problematica del “no show” ad appuntamenti ed eventi.

Al secondo posto della classifica troviamo poi le comunicazioni legate agli aggiornamenti dei servizi (16,41%), che devono essere dati in tempo reale perché time sensitive, come, ad esempio, l’interruzione del servizio per manutenzione o problemi, nuova modalità di accesso al servizio ecc., mentre il terzo posto è occupato dalle password per l’autentificazione a due fattori (10,86%), che sono sempre più utilizzate qualora occorra garantire i più elevati livelli di sicurezza, non solo per registrarsi ai servizi ma anche accedere a siti, app ed email.

La top 10 degli utilizzi per gli Sms

A seguire nella Top 10 troviamo poi altri casi di utilizzo transazionale, tra cui messaggi per comunicazioni interne delle aziende, notifiche di rinnovo, conferme d’ordine e alert di diverso tipo, che singolarmente rappresentano solo pochi punti percentuali.

«Gli SMS sono oggi sempre più apprezzati per comunicazioni di tipo transazionale perché sono particolarmente efficaci, economici, sono considerati più professionali rispetto alla messaggistica istantanea e, non ultimo, sono in grado di raggiungere tutti i tipi di telefoni, non solo gli smartphone, quindi, praticamente la totalità della popolazione, inclusi i più anziani» ha dichiarato Domitilla Cortelletti, Marketing Manager di Skebby.it, che ha proseguito: «Inoltre, è possibile gestire gli SMS, anche in quantità massive, in modo davvero semplice e intuitivo tramite la nostra piattaforma web che, tra le altre cose, permette di impostare invii in automatico in determinati orari, personalizzare i messaggi e di potersi avvalere di una reportistica estremamente dettagliata».

L’articolo Gli Sms compiono 30 anni e si sono trasformati per sopravvivere…. sembra essere il primo su Cellulare Magazine.