Bei tempi quando anche Mark Zuckerberg era un ragazzino e il suo social un servizio praticamente adolescente. Quando fare promesse non costava nulla, anche sapendo di non poterle mantenere, e dunque «Facebook è gratis e lo sarà sempre». Quasi un messaggio di amore eterno, gli stessi di quelli che si tatuano addosso il nome della fidanzata a caratteri cubitali per poi scoprire un giorno che se lo dovranno rimuovere, e con dolore. Ecco, l’annuncio che Facebook e Instagram potrebbero diventare a pagamento segna un po’ quel momento, un laser sulla pelle della memoria di una generazione che credeva di conquistare il mondo aprendolo a tutti e senza chiedere nulla. Per poi scoprire la dura vita del big manager, a cui i soldi non bastano mai.

facebook e instargram a pagamento: ecco i prezzi

Facebook e Instagram a pagamento

E allora, la notizia non è ancora ufficiale ma ormai i rumors sono inevitabili: voi (ovvero noi) utenti europei sarete i primi a sperimentare il servizio dei social senza pubblicità, ovviamente se se vorrete sottoscrivere uno dei nuovi abbonamenti con Meta, il gruppo che ha fatto diventare Facebook un gigante necessariamente assetato di miliardi di dollari. E d’altronde i conti lo dimostrano: nel secondo trimestre del 2023 i ricavi si sono attestati a 32 miliardi di dollari, di cui 31 e mezzo derivanti dagli introiti della pubblicità. Senza quella, il gigante crolla.

D’altronde Zuckerberg aveva già fatto da tempo togliere lo slogan degli origini, quando è stato chiaro che il suo servizio non fosse affatto gratis. Visto che comunque i nostri dati per lui sono un grande valore e dunque il buon Mark lo paghiamo già con il nostro «Io» digitale. Ora però, un provvedimento dell’Ue che prevede l’obbligo di chiedere il consenso agli utenti ogni volta che si vuole proporre degli spot targettizzati, ha fatto cadere l’ultima ipocrisia: internet è un servizio che costa, e dunque bisogna pagarlo.

Le tariffe in arrivo per il servizio “no ads”

Sfuma in pratica l’ultima utopia del mondo dei figli dei fiori, quello che ha portato alla generazione dei Nerd che negli Anni Settanta professavano libertà e uguaglianza grazie alla rivoluzione digitale. Quel mondo, e quelle persone, hanno generato un business con le sue regole, e quindi ecco che tra poco ci vedremo proporre il prezzo per la nostra libertà. Un abbonamento mensile intorno ai 10 euro per l’uso senza inserzioni pubblicitarie su Instagram o Facebook dal nostro computer, a cui pare si aggiungerebbero 6 euro per ogni account aggiuntivo. Da cellulare invece la tariffa sale a 13 euro al mese, questo perché le commissioni che Apple e Google fanno pagare sui loro store comportano un inevitabile sovraprezzo.

Ah, già, Apple, l’azienda che Zuckerberg solo qualche anno fa – parlando di metaverso – accusava di ingordigia: «Se vuoi un’esperienza social, devi avere al suo interno più gente possibile: ai profitti penserai dopo». Era una promessa, naturalmente.

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