Torniamo sull’argomento dell’efficientamento energetico di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi. Vito Chirenti, Presidente di ASSVEPA (Associazione Vetrate Panoramiche amovibili per il risparmio energetico), ci aggiorna sulla situazione. E sulle tecnologie che potrebbero portare a un milioramento dei nostri consumi.

Efficientamento energetico: le soluzioni delle vetrate panoramiche

Kadri Simson, Commissario europeo per  l’Energia, ha recentemente ribadito che “gli edifici sono il più grande consumatore di energia in Europa: utilizzano il 40% della nostra energia e producono il 36% delle nostre emissioni di gas serra. Questo è perché la maggior parte degli edifici nell’Unione europea non è efficiente dal punto di vista energetico. Ed è ancora per lo più alimentata da combustibili fossili. Dobbiamo fare qualcosa con urgenza, perché oltre l’85% degli edifici di oggi saranno ancora esistenti nel 2050”.

Ridurre drasticamente le emissioni nocive di un settore particolarmente inquinante fa parte anche della politica ambientale “Fit for 55”. Che punta alla riduzione della CO₂ del 55% entro il 2030, rispetto ai dati del 1990. Perciò, dal 2030 in poi i nuovi edifici privati non devono produrre emissioni nocive (la data per gli edifici pubblici è anticipata al 2027). Concretamente significa che:

  • gli edifici dovranno consumare poca energia
  • essere alimentati per quanto possibile da fonti rinnovabili
  • non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da combustibili fossili.

La situazione italiana

In Italia vi sono circa 10 milioni di edifici, oltre 30 milioni di unità abitative e più di 10 milioni di balconi (fonti ISTAT). L;a maggior parte degli stessi risulta inutilizzata e pertanto determina un enorme spreco di spazio ma, cosa ben più grave, un ingente spreco di energia e di risorse naturali, ambientali ed economiche. E’ stato calcolato, ad esempio, che la dispersione termica di una parete con balcone su un edificio (insieme a porte e finestre tradizionali) fa perdere inesorabilmente il 30% circa del fabbisogno di un appartamento (in termini di energia termica e di denaro). Oltre ad accrescere l’inquinamento atmosferico. Percentuale che, moltiplicata per milioni di balconi, si esprime con cifre da capogiro.

Lo sforzo possibile

“È nei piccoli e medi centri urbani e nelle città la nostra principale dimensione di vita, ed è qui che si gioca la battaglia decisiva della sostenibilità” come sostenuto dal Ministro Cingolani. Nell’attuale scenario “di grave emergenza economica, energetica e climatica, che sta attraversando il nostro Paese, aggravata da un’economia di guerra causata del conflitto in Ucraina” (come più volte ribadito da Mario Draghi), occorre dunque fare ogni sforzo. Per promuovere il risparmio energetico e la lotta ai cambiamenti climatici soprattutto attraverso la rigenerazione urbana. Nonché con la riqualificazione edile-architettonica, per quella impellente necessità di tutelare e riqualificare le città intervenendo con piani di ristrutturazione di edifici già esistenti. Evitando di occupare nuovo suolo con nuove costruzioni, nuova cementificazione e ulteriore impermeabilizzazione del territorio.

La nostra associazione ritiene che sia nell’interesse nazionale promuovere ed incentivare, con normative che semplifichino gli iter burocratico-amministrativi, l’utilizzo “ecosostenibile” di balconi e di logge di pertinenza alle unità immobiliari. Proteggere, mettere in sicurezza e poter fruire dei balconi inutilizzati attraverso l’istallazione di vetrate panoramiche amovibili (le cd. vepa), determina un risparmio energetico significativo di 36,65 kWh/m²anno (certificato e asseverato). Pressoché corrispondente al 30% dei costi relativi al riscaldamento di una unità immobiliare di medie dimensioni.

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