Cos’è uno switch di rete, come funziona e a cosa serve?
Oggi le aziende devono fare i conti con il digitale, e con una serie di apparecchi assolutamente indispensabili. Fra big data, cloud e Internet of Things, spesso serve una formazione di alto livello per poter padroneggiare le nuove tecnologie. Questa regola ha alcune eccezioni, come nel caso dello switch di rete, un device tanto semplice quanto essenziale, e che di fatto troviamo in ogni impresa della Penisola. Nella guida di oggi, dunque, scopriremo cos’è e come funziona uno switch di rete.
Cos’è e come funziona uno switch di rete?
Per spiegare in modo semplice cos’è uno switch di rete, basta immaginare il flusso dei dati scambiati dai dispositivi come le auto che sfrecciano su una vera e propria autostrada. Questo apparecchio agisce come una sorta di controllore del traffico, evitando che possano capitare le cosiddette “collisioni”, ovvero quando due dispositivi cercano di inviare informazioni nello stesso momento.
In altri termini, si tratta di un apparecchio che collega computer e reti attraverso una serie di cavi, consentendo l’ottimizzazione del flusso delle comunicazioni digitali. Non a caso, viene sfruttato per connettere dispositivi come i computer, le stampanti e i server. Una delle principali differenze tra i vari modelli viene rappresentata dal numero di porte disponibili. Ad esempio, alcuni switch di rete Sfera Ufficio hanno 5 porte, mentre altri arrivano anche a 8 porte.
Spesso confuso con gli hub, uno switch si differenzia per la sua capacità di leggere, interpretare e indirizzare in maniera specifica ogni pacchetto di informazioni. Il primo device si limita a replicare e inviare le informazioni a tutti i dispositivi connessi, mentre lo switch le invia soltanto ad un destinatario specifico, migliorando così l’efficienza complessiva della rete.
Lo switch di rete si basa sul protocollo Ethernet per ricevere e inviare le informazioni. Quando un dispositivo vuole comunicare con un altro tramite la medesima rete, invia un pacchetto di dati allo switch, contenente sia l’indirizzo di destinazione, sia i dati stessi. Lo switch, avendo la capacità di “leggere” le informazioni contenute nel pacchetto, lo inoltra direttamente al dispositivo di destinazione, senza coinvolgere gli altri apparecchi collegati in rete.
A cosa serve uno switch di rete?
Uno switch può servire per molti scopi diversi, ma la sua funzione principale è la seguente: migliorare l’efficienza della comunicazione in una rete. In altre parole, aiuta a ridurre le problematiche legate alle collisioni, semplificando il flusso dei dati e rendendo la comunicazione tra device più stabile e veloce. Inoltre, questi hardware aumentano anche il livello di sicurezza all’interno di una rete, per via della loro particolare natura.
Grazie alla capacità di indirizzare i pacchetti di dati al dispositivo di destinazione specifico, infatti, rendono più difficile per i malintenzionati intercettare le informazioni trasmesse. Infine, lo switch non solo incrementa l’efficienza e la sicurezza, ma presenta anche una maggiore flessibilità. Non a caso, è possibile creare più reti virtuali (VLAN) all’interno di una singola rete fisica, permettendo così di organizzare in maniera più razionale i vari dispositivi connessi, in base alle esigenze specifiche,
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