Da quando Apple ha deciso di dotare i suoi nuovi iPhone 15 di porta Usb-C, i consumatori sono ovviamente più contenti. La decisione di Cupertino, dopo che l’Unione Europea ha preteso un unico connettore per tutti a partire dal 2024 per ridurre i rifiuti ambientali, risolve molti problemi. Ma non tutti sanno che i cavi Usb, tipo C, non sono tutti uguali. E quindi che bisogna fare attenzione a cià che si usa per caricare il proprio smartphone. Vediamo come.

Guida ai cavi Usb C per ricaricare lo smartphone

Per quanto riguarda i cavi Usb-C bisogna stare attenti a ciò che si usa e a ciò che si compra. Un acquisto sbagliato rischia infatti di rovinare il vostro dispositivo. Ciò che è meglio controllare attentamente è la potenza dei caricatori e la capienza della batteria. Ecco qualche consiglio al riguardo:

  • I cavi Usb-C sono di diverso tipo: 2.0, 3.0, 3.1. La differenza è nella velocità di trasferimento dati e di ricarica. Quelli dei laptop supportano la ricarica di smartphone e viceversa. La versione 3.1 inoltre permette solo il trasferimento dei dati ad una velocità non superiore a 5 Gbps. Mentre i 2.0 funzionano solo per la ricarica.
  • I cavi migliori hanno un chip che permette di scaricare sul caricabatteria l’eventuale tensione in eccesso. Risparmiare sull’acquisto vuol dire non essere al sicuro da questo tipo di eventi.
  • Le porte Ubs che trovate su aerei, treni, auto mezzi pubblici o in albergo, non sempre indicano la velocità di ricarica. Meglio informarsi prima.
  • In ogni caso, in mobilità se non siete sicuri utilizzate un power bank. Sul quale tensione e capacità di ricarica sono sempre indicati.
  • Se lo smartphone ve lo permette, scegliete la ricarica wireless: è meno veloce ma più sicura, anche per la conservazione della batteria. Anche i cavi MagSafe di Apple per iPhone lo sono, visto che utilizzano un magnete.

L’articolo Cavi Usb tipo C: quali scegliere per ricaricare lo smartphone proviene da Tra me & Tech.