Apple ha registrato un aumento delle entrate relative alle vendite di iPhone nel secondo trimestre fiscale 2023 (il periodo che va fino al 1 aprile) nonostante un difficile contesto macroeconomico.

Tim Cook, Ceo dell’azienda, ha dichiarato con soddisfazione di aver stabilito record nelle vendite di smartphone e servizi.

Cupertino ha inoltre esteso il servizio satellitare di SOS riservato ai modeli di iPhone 14 a sei Paesi, per un totale di 12 nazioni.

“Abbiamo raggiunto tutti i record di entrate relativi ad App Store, Apple Music, iCloud e servizi di pagamento”, ha affermato il Ceo.

Le entrate complessive sono però diminuite del 3% su base annua a 94,8 miliardi di dollari, che Cook ritiene nel complesso migliore rispetto alle aspettative dell’azienda.

L’utile netto è sceso da 25 miliardi a 24,1 miliardi. I ricavi da iPhone ammonano a 51,3 miliardi di dollari, in aumento dell’1,5%.

I servizi hanno stabilito il record di entrate di tutti i tempi con 20,9 miliardi di dollari rispetto ai 19,8 miliardi dello stesso periodo fiscale 2022. Sono 975 milioni gli abbonati ai servizi a pagamento.

Tutto perfetto dunque? No, se si guarda ai risultati di altre divisioni, ben mascherate dal boom degli iPhone 14.

Il fatturato da computer Mac ammonta a 7,1 miliardi di dollari, in discesa dai precedenti 10,3 miliardi così come quello da iPad, sceso da 7,6 miliardi a 6,6 miliardi.

Cook ha attribuito questi numeri alle difficili sfide macroeconomiche, ai venti contrari sui cambi e a un difficile confronto con il 2022, anno in cui Apple aveva lanciato il suo chip M1 sui nuovi dispositivi.

Le entrate per i dispositivi per la casa e gli indossabili sono state di 8,7 miliardi di dollari, contro gli 8,8 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

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