Se c’è una cosa che Elon Musk fa bene, oltre l’imprenditore, è di infilarsi in numerose controversie. L’ultima riguarda, ancora una volta, X, la piattaforma di microblogging precedentemente conosciuta come Twitter.

La polemica sta nel fatto che, come riporta il Washington Post, è stato aggiunto un ritardo di cinque secondi quanto si tenta di accedere a determinati siti da un link proveniente da X. Quali siti? Si tratta di pagina precedentemente criticate da Musk: Facebook, Instagram, New York Times, Reuters, Times, Bluesky e Substack.

Da un punto di vista più tecnico non sono i link stessi a non funzionare, bensì t.co, il servizio di accorciamento dei link utilizzato dalla piattaforma. Attraverso questo X può rallentare, o addirittura bloccare, il traffico verso una pagina.

Dopo l’articolo di Washington Post la maggior parte dei link ha ripreso a funzionare coma prima, anche se non si è sicuri che proprio tutti siano stati ripristinati, o che cose simili non riaccadranno in futuro. Così come non si è sicuri del motivo di questa scelta, anche se forse lo si può immaginare. Nel frattempo Musk non ha lasciato alcuna dichiarazione a riguardo, quindi non si può sapere niente di certo.

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