Ieri, 28 luglio 2022, Qualcomm e Samsung hanno firmato un accordo storico. Questo prevede che Samsung faccia un uso maggiore dei chip Qualcomm Snapdragon nei suoi prodotti Galaxy come smartphone, PC o dispositivi di realtà estesa. Il comunicato stampa, tuttavia, non ha chiarito la portata di tale accordo.

Oggi Samsung utilizza già i chip Snapdragon in alcuni dei suoi prodotti. Questo nuovo accordo cambierà davvero la situazione? Il boss di Qualcomm ha preso la parola per chiarire la situazione.

In una sessione di domande e risposte con gli investitori, Cristiano Amon, ha ricordato che il 75% degli smartphone Samsung Galaxy S22 integra ad oggi un chip Qualcomm Snapdragon e non un chip Exynos. Aumentare la quota significa che sviluppare un modello in grado di gestire due diversi chip, soprattutto a livello software, rappresenta un costo per Samsung. Se la quota di chip Snapdragon raggiunge l’80-90%, è difficile immaginare l’interesse per Samsung a mantenere a catalogo una versione Exynos. Questa resta una possibilità che Cristiano Amon lascia aperta nella sua dichiarazione.

In questo caso, possiamo immaginare che Samsung manterrà la versione Exynos solo per pochi territori come la Corea del Sud. In ogni caso, l’Italia dovrebbe avere la versione Snapdragon del futuro Galaxy S23.

L’accordo di ieri

Per Cristiano Amon, invece, l’importante è prolungare fino al 2030 l’accordo tra Qualcomm e Samsung sulle altre famiglie di prodotti. Si estende quindi oltre gli smartphone Galaxy per includere Galaxy Books, PC Windows, tablet Galaxy, futuri dispositivi di realtà estesa e altri dispositivi. Si tratta quindi di un accordo molto importante, che genera molto entusiasmo e che avvicina le due società.

Da parte Samsung, viene spiegato che questa non è la fine della corsa per i chip Exynos. L’azienda ha ancora grandi ambizioni per i propri chip ma semplicemente non per i modelli di fascia alta.

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