Samsung è finita in tribunale per pubblicità ingannevoli riguardanti la resistenza all’acqua dei propri smartphone, e ora dovrà pagare una multa salata. La causa, portata avanti dalla Commissione Australiana della Competizione e dei Consumatori, risale al 2019, ed è terminata soltanto ora.

Il problema riguarda alcune pubblicità relative a smartphone dotati di certificazione IP68 contro acqua e polvere, come la famiglia Samsung Galaxy S7 e Galaxy S8. Diverse immagini promozionali hanno mostrato questi telefoni in ambienti come mare e piscine.

In realtà, è vero che i telefoni di Samsung sono resistenti all’acqua, ma solo fino a un certo punto. Sopravvivono se vi cadono dentro, ma esposizioni prolungate, specialmente in acqua salata, possono corrodere la porta di ricarica e addirittura danneggiare irreparabilmente lo smartphone. E l’assicurazione non prevede rimborsi per danni causati dall’acqua.

Questo non è comunicato in alcun modo dalle pubblicità di Samsung, che anzi mostra persone intente a farsi selfie fra le onde. E le lamentele non sono tardate a venire, perché moltissimi utenti hanno denunciato danni ai propri smartphone a causa di queste promozioni ingannevoli.

Il verdetto è che Samsung dovrà pagare 14 milioni di dollari australiani, ovvero circa 9 milioni di euro. Le pubblicità in questione sono state mostrate per ben 2 anni prima di essere modificate, e in questo lasso di tempo Samsung ha venduto in Australia 3 milioni di unità, di cui ora dovrà rispondere.

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