Oggi in tutto il mondo i leader della sanità valutano come obiettivi e priorità per ripartire, il mondo digital. Attraverso la raccolta dei dati, intelligenza artificiale e analisi predittiva, per poter sfruttare i servizi con efficienza e efficacia nel mondo dell’assistenza sanitaria Philips.

Future Health Index 2022

Grazie a Future Health Index 2022, il più grande studio a livello mondiale, giunto alla settima edizione, condotto da Philips, leader globale nell’Health Technology, in 15 Paesi, che analizza prospettive e priorità, attuali e future, per i leader della sanità. 

Italia massima importanza a cybersecurity e privacy dei dati

Il 41% dei leader della sanità indica come priorità assoluta la cybersecurity e la privacy dei dati. Un percentuale significativamente più alta di quella registrata in Europa (21%) e a livello mondiale (20%). Influenzata dai gravi episodi di data breach verificatisi in Italia durante l’ultimo anno.

Philips

IA, fascicolo sanitario elettronico e telematico le priorità di investimenti 

Guardando invece agli investimenti, sebbene fascicolo sanitario elettronico (55%) e telemedicina (45%) rimangano tra le priorità, per il 67% dei leader italiani della sanità l’IA è già al primo posto, rispetto al 60% a livello globale e al 56% in Europa. Nel prossimo futuro, anche grazie al PNRR, che prevede uno stanziamento di circa 20 miliardi di euro per il rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche, l’intelligenza artificiale si stima continuerà a crescere. L’85% dei leader della sanità in Italia afferma sarà la loro principale priorità di investimento nei prossimi tre anni. Rispetto al 78% a livello globale e al 72% in Europa.

Andrea Celli General Manager Philips Italia

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituisce per l’Italia una straordinaria opportunità per investire seriamente nella digitalizzazione del sistema sanitario. Puntando su un approccio data-driven in cui la raccolta, l’archiviazione e la condivisione dei dati siano connesse e integrate con la medicina predittiva e l’Intelligenza Artificiale”. Ha dichiarato Andrea Celli, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “Il Future Health Index 2022 ci mostra tuttavia che la rivoluzione digitale della sanità rappresenta una sfida da cogliere su più livelli – tecnologico, infrastrutturale, culturale. Che possiamo vincere solo con uno sforzo di sistema, dove aziende, strutture ospedaliere e istituzioni mettano a fattor comune competenze e know-how a beneficio del paziente e dell’intero sistema sanitario. Gli stessi leader della sanità riconoscono la necessità di dover rafforzare i propri investimenti con partnership forti e strategiche. Programmi di formazione del personale e una buona governance, per massimizzare i profitti”.

Le dimostrazioni dei leader della sanità in Italia

I leader italiani della sanità dimostrano di averne piena coscienza, circa due terzi di coloro che lavorano in ambito clinico (68%) e operativo (65%) affermano di raccogliere e archiviare dati. I dati in ambito clinico vengono utilizzati per elaborare analisi descrittive (53%) e predittive (49%). In generale, la fiducia nell’utilizzo dei dati è alta. Due terzi (66%) ritengono che le proprie strutture dispongono della tecnologia necessaria per sfruttare appieno il potenziale. E il 78% si sente sicuro dell’accuratezza dei dati a sua disposizione.

Barriere per una sanità date-driver

I principali timori della sanità date-drive sono legati alla sicurezza e alla privacy dei dati (32%), seguiti dalla difficoltà di gestire grandi volumi di dati (28%) e dalla mancanza di competenze del personale (27%). Per favorire un utilizzo efficace dei dati, secondo il 34% dei leader italiani della sanità, bisognerebbe ripensare la ridistribuzione dei budget di investimento. 

Cresce l’interesse per l’analisi predittiva

Circa tre quarti (72%) degli intervistati ritiene che possa avere un impatto positivo sulle prestazioni sanitarie, mentre il 68% afferma che potrebbe avere un impatto positivo sulla value-based care e sui costi delle cure (63%), rendendo così l’assistenza sanitaria più sostenibili e accessibile. Riguardo allo stato dell’arte, il 65% degli intervistati italiani dichiara di aver già adottato o essere in procinto adottare l’analisi predittiva: un dato che pone il nostro Paese al quinto posto della classifica globale, ben sopra la media (56%) e a poca distanza da Stati Uniti (66%) e Brasile (66%), seppur nettamente distaccati dai leader in quest’ambito, rappresentati da Singapore (92%) e Cina (79%).

 

 

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