Nuovo capitolo nell’interminabile saga fra Twitter ed Elon Musk. Per ricapitolare, l’uomo più ricco del mondo si era offerto di comprare Twitter, proponendo una cifra (44 miliardi di dollari) che era stata accettata dall’azienda. Dopodiché, la transazione era stata sospesa, a detta di Musk, per problemi di trasparenza sul numero di spambot presenti sulla piattaforma. Ora sembra che l’accordo sia saltato. Ma potrebbe non essere così semplice.

Musk ha presentato tre motivi principali per il ripensamento. Il primo è che Twitter non ha fornito informazioni adeguate sugli account di spam che infestano il social; il secondo è che Twitter mente consapevolmente riguardo al numero di quest’ultimi; il terzo è che il recente licenziamento di alcuni impiegati è avvenuto senza la sua consapevolezza, andando contro gli accordi.

I rappresentanti del social non sembrano però molto convinti di queste accuse. Molti legali hanno infatti affermato che molte delle richieste di Musk “non erano ragionevoli”, e non possono essere motivo di terminazione dell’accordo. Il presidente del consiglio di Twitter ha addirittura in programma di portare Musk in tribunale per costringerlo ad andare fino in fondo con l’acquisizione.

Le alternative sono o comprare tutto o pagare una multa (di 1 miliardo di dollari). Non è poco, ma non è nulla in confronto al prezzo di Twitter. Ora Elon Musk può tentare di convincere il giudice delle sue ragioni, o si troverà costretto a sborsare. Vedremo se in futuro Twitter porterà effettivamente Musk in tribunale, o se il tutto si chiuderà con un nulla di fatto.

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