La giustizia americana ritiene che la causa intentata da Cydia contro Apple possa legittimamente seguire il suo corso. Due anni fa, la piattaforma, spesso paragonata a un’App Store per iPhone e iPad jailbroken (cioè sbloccati per consentire l’installazione di software da fonti di terze parti), ha citato in giudizio Apple per pratiche scorrette.

Gli avvocati di Cydia ritengono in particolare che tra il 2018 e il 2021 Apple abbia implementato strumenti software volti a penalizzare le applicazioni distribuite al di fuori dell’App Store ufficiale. Una pratica provata e sleale secondo loro.

Al contrario, gli avvocati di Apple hanno chiesto ai tribunali americani di respingere la denuncia, sostenendo che le argomentazioni di Jay Freeman, sviluppatore all’origine di Cydia, erano “prescritte” e “obsolete” secondo i commenti riportati da 9to5Mac. Questo tentativo non ha dato frutti. Giovedì il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha respinto l’appello di Apple per l’archiviazione della causa di Cydia.

Una causa per costringere Apple ad apre iOS

Questa causa antitrust potrebbe seriamente ostacolare Apple se dovesse portare a una condanna. L’obiettivo di Cydia è infatti radicale: costringere Apple ad aprire iOS per consentire a sviluppatori di terze parti di distribuire le proprie applicazioni al di fuori dell’App Store, ma anche autorizzarli a utilizzare metodi di pagamento alternativi alle soluzioni Apple. Affermazioni simili a quelle di Epic Games, impegnata anche in una battaglia legale contro Apple.

Come ricorda 9to5Mac, il giudice Yvonne Gonzalez Rogers si è già pronunciato contro Apple su almeno una delle due principali affermazioni di Cydia ed Epic Games. Il magistrato aveva in particolare stabilito lo scorso anno, attraverso un’ingiunzione permanente, che in futuro Apple non avrebbe più potuto impedire agli sviluppatori di reindirizzare i propri utenti a sistemi di pagamento di terze parti.

Ad ogni modo, Apple ha tempo fino a metà giugno per rispondere alle accuse di Cydia. Fino ad ora, l’azienda aveva principalmente difeso l’aspetto chiuso del suo ecosistema assicurandosi che fosse un mezzo per proteggere gli utenti iOS da possibili malware. Un argomento che potrebbe aver fatto il suo tempo agli occhi della giustizia americana.

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