L’Italia sconta da sempre un leggero ritardo nell’approcciarsi agli strumenti disponibili in rete. Questo è vero sia per quanto riguarda i singoli soggetti che a livello imprenditoriale. Negli ultimi anni, però, si stanno accorciando rapidamente le distanze con le Nazioni più vivaci e attive sotto questo punto di vista: un numero ampio di italiani usa internet ogni giorno e sempre più aziende accedono agli strumenti online, compresi quelli che consentono di rivolgersi ai propri clienti tramite la rete. Nel 2022, secondo i dati Istat, il fatturato delle imprese che hanno venduto beni e servizi online è aumentato di circa il 19% rispetto all’anno precedente; un segnale sicuramente positivo, ma la situazione è molto più variegata e frammentaria di quanto possa far pensare questo dato.

Una questione di strumenti

Se le aziende italiane non riescono ancora oggi ad approfittare delle varie opzioni che la rete offre è una questione correlata anche agli strumenti utilizzati. Un numero molto elevato di imprese ha negli anni cominciato a utilizzare internet per il proprio business, con successi alternati. Da un lato solo negli ultimi anni internet sta riuscendo a toccare la gran parte della popolazione, e questo è un dato che coinvolge anche le aziende; dall’altro lato non sempre l’approccio a internet avviene utilizzando i corretti strumenti.

Sono, infatti, ancora molte le aziende che potrebbero vendere online, ma non lo riescono a fare in modo adeguato. Una delle modalità potrebbe consistere nel rivolgersi a consulenti esterni, esperti e professionali, che offrono aiuto alle aziende per promuoversi online, come ad esempio quelli che si possono trovare presso la Web Agency Webila; oppure ci si può rivolgere ai marketplace già attivi in Italia, o ancora a strumenti online che permettono di creare ina autonomia una via di comunicazione online con i propri clienti.

Le aziende italiane e gli e-commerce

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio B2B Digital Commerce di Netcomm riguardanti lo scorso anno, circa il 25% delle imprese italiane non hanno oggi alcun processo di digitalizzazione in corso. Per queste aziende il costo degli strumenti online è eccessivo, o non vedono la possibilità di trarne un beneficio in futuro. Circa la metà di queste non ha alcuna intenzione di vendere beni o servizi attraverso i canali online. Stiamo parlando di un settore specifico, quello del Business-to-business, che però si può per certi versi trasporre all’intero settore commerciale italiano.

Sono però oltre il 60% le imprese italiane con fatturato oltre i 2 milioni di euro che operano commercialmente online. Il fatturato complessivo per le vendite negli e-commerce in Italia supera i 75 miliardi di euro. La crescita rispetto all’anno precedente si attesta, come dicevamo, attorno al 19%; è però motivata soprattutto dall’inflazione, quindi mostra una sorta di stasi, in una realtà in cui oltre il 54% delle aziende italiane manifesta la sua intenzione di investire nel marketing e nella promozione online. Ciò che attira le aziende italiane verso il commercio digitale è proprio la maggiore possibilità di attrarre clienti, ma non solo; sono infatti molte le aziende che hanno compreso come sia più facile offrire online servizi migliori, sempre puntuali e utilizzabili dai clienti, che siano essi altre aziende o soggetti singoli poco importa.

L’articolo Aziende italiane che vendono online: gli e-commerce nel 2023 proviene da Tra me & Tech.